Ho recentemente avuto occasione di occuparmi di format televisivi.
Un minimo sunto della mia esperienza, scritto insieme all'amico Vincenzo Visco Comandini è disponibile sul sito dell'ISIMM e, per gentile concessione, qui:
http://tmtlaw.typepad.com/format.pdf
Il tema merita sicuramente approfondimento.
I format hanno poca ed incostante tutela dal punto di vista giuridico, molta dal punto di vista del mercato.
E' giusto?
Occorrono correttivi? Sarebbero forzature del modello del diritto d'autore o premi ad un prodotto che assomiglia semre di piu' al soggetto cinematografico?
Il modello BBC funziona bene, lo dobbiamo importare?
Il caso "fattore C" ci puo' insegnare qualcosa?
Vogliamo parlarne?
A presto.
E.
Cos'e' il fattore C ? se e' una parte anotamica, non capisco il contesto..
Posted by: Stefano Quintarelli | January 31, 2007 at 01:59 PM
Fattore C è il programma a quiz di Canale 5 che ha scatenato un caso (e una causa tra RAI, Endemol e Mediaset): RAI sostiene che il conduttore Bonolis abbia pesantemente saccheggiato il format "Affari tuoi" (Deal or no Deal).
Bonolis replica (banalizzando per il blog) che il programma ha qualcosa in comune ma e' profondamente diverso in molti elementi, tanto da essere praticamente irriconoscibile.
La sorte di questo caso e' decisiva per il mercato italiano dei format.
Posted by: eugenio prosperetti | February 01, 2007 at 12:52 AM
Un format non esiste (non ha valore) fino a quando non viene realizzato. I broadcaster in realtà non comprano format dai produttori esterni come Endemol, Magnolia, Ballandi, Einstain multimedia, Pearson, ecc.Comprano la realizzazione del prodotto. Se fossero interessati al solo format lo comprerebbero direttamente dal possessore del diritto. Come Eugenio sa bene nei contratti con i produttori esterni il valore del format è una percentuale minima del valore totale del contratto. In realtà i broadcaster hanno negli anni delegato sempre di più le attività editoriali (il sopra la linea come diciamo noi) ai produttori esterni. Perchè? Ve lo racconto un'altra volta. Nella mia memoria l'unico format che aveva specifiche tali da poter essere tutelato è stato "Top of the pop" un format BBC sulle top ten musicali. Il format specificava (e quindi imponeva) logo, grafica di studio, scenografia, modalità di realizzazione della classifica, ecc.
Posted by: Roberta E. | February 02, 2007 at 12:31 AM
Interessante. Questo Blog è difficilmente commentabile, sembra più una succursale di wikipedia. Si legge e si impara.
Posted by: Gus | February 03, 2007 at 03:18 AM
Condivido in pieno, si legge e si impara tantissimo. Complimenti a voi tutti e a Roberta che dall'alto della sua esperienza in Rai può darci veramente tantissimo. Nel post iniziale Eugenio parla di modello BBC per quanto riguarda la regolamentazione del format. Potresti spiegarci brevemente in cosa consiste?
Posted by: Vesuviano | February 05, 2007 at 02:53 AM