Nel giugno 2007 gli ISP britannici sono stati esentati dalla responsabilità derivante dalla divulgazione di informazioni relative a terrorismo (una sorta di favoreggiamento). E' stato riconosciuto (!!!) che essi sono "mere conduits", caches o hosts rispetto all'informazione e ai contenuti.
Il problema derivava dal Terrorism Act del 2006 che puniva severamente chi incoraggiava attentati terroristici, anche attraverso "la diffusione di pubblicazioni e materiali di terroristi con qualunque mezzo".
Questo poneva un problema anche ai gestori di siti-portale che venivano, incolpevolmente, a ospitare tale sorta di materiale.
Le nuove norme esentano da responsabilità anche tali soggetti (cosi' come i fornitori di trasporto, hosting e caching), purche', una volta segnalata dalle autorita' l'esistenza del materiale, forniscano sollecita cooperazione alla rimozione e disabilitino l'accesso al materiale e, per quanto riguarda gli amministratori dei siti, purche' non fossero consapevoli della natura del materiale ospitato.
E' interessante notare che tali disposizioni sono soggette ad un principio dello Stato di provenienza: le norme in questione, sanzionate con un massimo di 7 anni di detenzione, si applicano anche ai servizi che i providers britannici erogano all'estero.
Ritengo sia uno sviluppo interessante del dibattito sul mere-conduit e sulla responsabilita'/esenzione da responsabilita' degli ISP nel momento in cui la regolamentazione nazionale si orienta ancora piu' decisamente (es. in materia di tutela dei minori) verso la prevenzione attiva.
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