Youreporter ha dichiarato (stando a Repubblica.it e al blog di Stefano Quintarelli), a proposito del nuovo regolamento AGCOM sulle web tv, che: "Siamo arrivati al paradosso che chi è preposto alla tutela delle libertà e dei diritti legati alla comunicazione [AGCOM ndr.] interviene pesantemente per uccidere quei diritti. ... Questo è un assurdo giuridico e una violenza fatta alla realtà".
Le condizioni di Youreporter affermano che questa societa' non controlla e non vaglia i video degli utenti.
Questi rimangono di proprieta' dell'utente.
Non sembrano dunque esserci i presupposti per quella che la Direttiva Servizi Media e la delibera di AGCOM sui servizi media non lineari (le web tv on demand) chiamano la "responsabilita' editoriale").
Insomma, youreporter non sarebbe una web tv e non sarebbe soggetta a questa delibera.
Le web tv secondo la direttiva (e secondo AGCOM) sono quelle che organizzano programmi in un palinsesto o una library.
Rai.tv e' l'esempio di web tv. Essa non e' fatta con contributi non filtrati degli utenti!
Altro mito da sfatare e' quello secondo cui il regolamento si applicherebbe a Youtube. Youtube "potrebbe" essere una televisione (in parte) ma ce lo diranno gli irlandesi cui spetta decidere se prevedere o meno una autorizzazione e con quali criteri perche' Google e' localizzata, per l'Europa, in Irlanda.
Questo non puo' essere in quanto il regolamento specifica a chiare lettere che la giurisdizione di una televisione e' quella dove essa ha il maggior numero di addetti o dove si prendono le decisioni editoriali. Se poi l'emittente e' extrauropea, si guarda lo Stato di stabilimento. Youtube e' stabilita in Irlanda e si dovra' eventualmente autorizzare secondo quanto stabilito dalle autorita' irlandesi e non da quella italiana. Lo conferma l'art. 4 della delibera AGCOM 607/10/CONS.
Infine due parole sulla Direttiva Servizi Media in generale: la legislazione TV e' diversa da quella Internet. Molto. Chi non la conosce puo' facilmente confondersi perche' non abituato a certi meccanismi. Se uno Stato vuole impedire che una TV regolata da un altro Stato trasmetta non la puo' "spegnere". Esistono trattati internazionali. Deve sentire prima la Commissione Europea che valuta se ci sono gravi motivi. Se non ci sono la richiesta viene respinta. Basta guardare quanti canali non esattamente in linea con la legislazione "nazionale" ci sono sul satellite senza che si possa fare nulla. L'etere non si limita ai primi 6 tasti del telecomando ed e' sbagliato pensare che assimilare una web tv alle norme televisive significa automaticamente utilizzare norme illiberali.
N.B. Le opinioni di cui sopra sono espresse per commento alle delibere AGCOM e sono basate prevalentemente su dati assunti tramite Internet e che non stati oggetto di ulteriori verifiche. Esse potrebbero non essere accurate. Le stesse richiedono comunque conferme e verifiche aggiuntive e non devono essere interpretate come parere legale di alcun tipo.
incollo di seguito l'indirizzo per un talk pubblicato su TED.com dove una manager di youtube parla di come trattano la materia diritti. comunque interessante per tutti. ciao e buon 2011!!
Stefano
http://www.ted.com/talks/lang/eng/margaret_stewart_how_youtube_thinks_about_copyright.html
Posted by: stefano orofalo | January 04, 2011 at 09:08 PM