Mi auguro vivamente che, tra un taglio ed un'imposta, il nuovo Governo trovi il modo di rendere efficiente (anche finanziando) la giustizia civile. Velocizzando le sentenze e semplificando la procedura civile. Sarebbe un modo di ridare alle imprese certezza dell'operare ed attirare investimenti.
Molto del PIL e' bloccato da sentenze che non arrivano mai e su questo chi fa il mio mestiere non puo' far altro che cercare una transazione con la controparte.
Ho recentemente partecipato ad una causa in Germania. In pochi mesi abbiamo fatto cautelare, primo grado ed appello. Il giudice ha inoltre dato le linee guida per una eventuale transazione (il sistema le incentiva e gli avvocati sono pagati di piu' in caso di transazione). Un esempio di questa efficienza e' che per le notifiche e' stato sufficiente un fax. Sara' un caso ma i paesi con rating migliori hanno una giustizia civile molto efficiente. In caso di problemi e' possiible, in pochi mesi, avere una decisione chiara e poterla eseguire.
Qui da noi e', in sordina, partito il processo civile telematico ma ancora c'e' molto da fare.
E' sufficiente avere la firma digitale di un provider o di un'altro per trovare problemi di non pronta soluzione nel deposito: ad esempio il punto di accesso chiede aggiornamenti della firma ma non sa quali in concreto essi debbano essere e rimanda a chi ha rilasciato la firma. Il provider della firma ipotizza gli aggiornamenti ma non sa se funzioneranno in concreto per il PCT... la cancelleria del Tribunale, che deve vedere validato l'atto, aspetta impotente la soluzione tecnica ma e' "terza" e non puo' far altro che aspettare. Se aggiungiamo che sul sito del Ministero della Giustizia viene distribuito un "redattore di atti telematici" che produce fascicoli per il deposito non conformi alle specifiche di legge, abbiamo chiaro il caos che affligge ancora il Processo Telematico, il cui deposito e' basato su un particolare formato di mail di lunghezza massima 10 Mb (se avete molti documenti da depositare occorre fare una istanza per mandare un secondo deposito o passare molto tempo in compagnia delle funzioni di ottimizzazione di Acrobat). E' inevitabile il senso di sentirsi di fronte ad un sistema sperimentale. Pare pero' che le decisioni siano piu' celeri e, allora, ben venga.
Il punto e' che, accanto ai giusti tagli e risparmi di spesa, occorre rendere certo ed efficiente il funzionamento di quei sistemi che assicurano i diritti di base dello Stato sfruttando la tecnologia nel migliore dei modi. Altrimenti si creano delle diseconomie che annullano ogni risparmio.
In questo senso, sottoscrivo anche io la richiesta al Prof. Monti di guardare ad Internet, purche' Internet sia usata come sistema per rendere migliori le funzioni base dello Stato, tra cui, appunto, la giustizia civile.
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