Racconto qualche storia realmente accaduta ad alcuni colleghi in questi giorni alle prese con il processo telematico civile e con il deposito telematico obbligatorio degli atti nei processi amministrativi.
Il primo collega mi ha raccontato che doveva depositare un ricorso con il Processo Civile Telematico presso un Tribunale che accetta questo tipo di deposito.
Aveva preparato l'atto da depositare con il software "redattore" ufficiale scaricato il giorno stesso dal sito del Ministero della Giustizia, pagina del processo civile telematico. Il software assembla l'atto, gli allegati e i vari moduli occorrenti in un particolare messaggio email chiamato "busta telematica" e consente di apporre le firme digitali dove occorre.
Previamente era stato mezza giornata con Acrobat Professional a lavorare sulla compressione dei vari pdf del ricorso ed allegati, in quanto la busta telematica non deve superare i 10 Mb (consigliati 7 Mb perche' occorre tenere conto dei codici delle varie firme digitali).
Grazie alle funzioni di ottimizzazione (inclusa la c.d. "compressione bicubica" di cui prima ignorava l'esistenza) era riuscito a ridurre il peso di un temibile pdf da 4.2, dimezzandolo e aveva limato anche gli altri mantenendo un livello di leggibilita' per il giudice che, da test effettuati sui colleghi di studio, veniva giudicato soddisfacente.
Il passo successivo era stato di impiegare circa 2 giorni per ottenere dal proprio fornitore di firma digitale le notizie necessarie ad installare gli ultimi aggiornamenti della propria firma digitale , utili a renderla compatibile con il processo telematico (n.b. per tutti gli altri servizi la firma funziona perfettamente). Un giorno per capire dal punto di accesso al processo telematico quali fossero e un giorno per farseli indicare dal provider di firma e farsi fornire le istruzioni di installazione (5 file da installare in punti diversi del sistema operativo).
Infine aveva inviato la busta al "punto d'accesso al proccesso telematico" (il soggetto che si incarica di ricevere i ricorsi e smistarli ai vari tribunali).
Il punto d'accesso la aveva rifiutata. Ulteriori chiarimenti avevano consentito di stabilire che il problema era che la busta era redatta con il software ufficiale del Ministero della Giustizia e questo, secondo il punto d'accesso, non era realizzato a norma di legge. Occorreva pertanto usare il servizio on-line del punto d'accesso.
Il servizio on-line del punto d'accesso prevede in effetti una "console" java per comporre le buste telematiche. Il collega mi racconta quindi che provava ad accedervi solo per scoprire che non era disponibile per aggiornamenti e non lo sarebbe stata per alcuni giorni. Il consiglio del punto di accesso era.. di utilizzare un redattore esterno (come, appunto, quello "illegale" del Ministero...) oppure uno dei software a pagamento disponibili sul mercato.
L'attesa del ritorno online della console del punto di accesso (che pero' doveva essere utilizzata firmando manualmente a causa della firma digitale, fornita da un provider diverso dal punto di accesso medesimo) consentiva infine al mio collega di depositare dopo qualche giorno. Totale 14 giorni per depositare un ricorso.
L'epilogo della storia e' che il ricorso e' stato depositato, impiegandoci molto tempo e con complicazioni molto simili a quelle che avvengono nel deposito dei ricorsi ordinari. Il dubbio che ha il mio collega e' che si siano escluse con troppa fretta le specifiche della busta telematica ancora adottate dalla maggior parte dei software in circolazione, incluso quello ministeriale e non vi sia sufficiente supporto per chi ha firme digitali fornire da provider terzi, con il risultato di minare l'efficienza del processo telematico rimandando a burocrazie informatiche.
Ci si sentira' dire "ha fatto l'aggiornamento secondo la specifica"? invece di "ha preso il modulo allo sportello"?
Un altro collega mi riferisce una storia simile a proposito dei depositi, da poco obbligatori, degli atti dei ricorsi amministrativi via PEC. Qualunque atto di un ricorso amministrativo deve essere anche depositato via PEC, altrimenti il ricorso diventa improcedibile.
Il collega aveva da depositare una vecchia planimetria in un formato molto grande.
Il limite di ciascun documento depositabile sono 30 Mb.
Per ridurre la planimetria in questione a 30 Mb ci sono voluti 3 giorni di lavoro di un team di specialisti che hanno utilizzato evoluti software e scanner specifici. Il risultato e' praticamente inservibile in quanto la definizione non e' certamente ottimale. Perche' non e' stato previsto il deposito su DVD come alternativo al deposito via PEC per particolari categorie di documenti?
Il deposito PEC deve poi essere effettuato in maniera molto rigida, compilando un modello pdf il cui nome e' fisso (e non si deve cambiare) che deve essere spedito ad indirizzi PEC che cambiano a seconda dell'ufficio dove si deve depositare e la validita' del deposito e' condizionata a come si compila il pdf di deposito. Anche qui il sistema replica le rigidita' della burocrazia cartacea duplicandole per via informatica e non porta reali vantaggi. E' solo un adempimento in piu', non del tutto alla portata di quegli avvocati che non hanno reale dimestichezza con le tecnologie.
Avrebbe senso se questi adempimenti portassero il vantaggio di vedere i documenti delle difese avversarie disponibili tempestivamente in forma elettronica, senza dover produrre infinite copie da depositare e notificare.
Sarebbe bello se, visti i depositi telematici, vi fosse un fascicolo d'ufficio consultabile anche telematicamente.
Sarebbe ancora piu' bello se si unificassero le procedure telematiche: se il sistema di deposito del processo telematico fosse adottato anche dai tribunali amministrativi, che invece se ne stanno facendo uno autonomo e diverso, replicando la diversita' delle procedure.
Se le cose stanno cosi', forse l'informatizzazione non serve o comunque non raggiunge il fine di semplificare e snellire.
oggigiorno si puo raggiungere ogni fine in modo molto piu rapido e semplice tramite le firme digitali e Pdf
Posted by: firma PDF | March 22, 2012 at 09:04 PM
simpatica situazione kafkiana...è bello scoprire che era già tutto previsto nella grande letteratura europea di inizio del secolo scorso...
Posted by: fernando bruno | March 30, 2012 at 01:28 PM